PREFAZIONE
Esso si presenta come una lista di siti internet (oltre 230) rappresentativi di ciò che è possibile trovare sul web, eterogenei – si va dai siti delle maggiori organizzazioni internazionali come l’ONU o l’UNESCO, a siti commerciali come Easyjet – e accessibili agli adolescenti. Si tratta di siti multilingue, cioè presentati in diverse lingue, almeno tre, e “a specchio parziale” o “specchio totale”: ciò significa che se l’utilizzatore cambia la lingua, deve ritrovare le stesse informazioni da una lingua all’altra, o almeno la maggior parte di esse. Questa esigenza serve non solo a facilitare il passaggio da una lingua all’altra durante l’elaborazione di esercizi comuni da parte degli insegnanti che partecipano al progetto, ma anche a dimostrare che, malgrado il peso dell’inglese, altre lingue coesistono nel web e vi occupano un posto non trascurabile, assecondando in ciò la volontà dell’Unione Europea di sviluppare il multilinguismo. Inoltre, i siti “a specchio” favoriscono un aspetto non secondario delle lingue che talvolta viene dimenticato: l’intercomprensione da una lingua all’altra, anche nelle prime fasi dell’apprendimento. In effetti apprendere una nuova lingua coinvolge da un lato delle conoscenze e delle capacità che sono utilizzate nell’altra lingua che si impara o che si conosce già, e, dall’altro, dei saper-apprendere in parte trasversali o trasferibili da una lingua all’altra.. Si viene così a creare una sorta di osmosi di conoscenze tra una lingua e l’altra, in particolare con le lingue vicine tra loro come lo sono il francese, lo spagnolo e l’italiano. La possibilità di passare da una lingua all’altra, sui siti “a specchio” , aiuta dunque l’allievo a prendere coscienza del fatto che sa più cose su una nuova lingua di quante non creda abitualmente, e facilita in tal modo il suo apprendimento. L’utilizzazione di questi siti in un corso di lingue, oltre al fatto di permettere ai discenti una maggior familiarità con quelle tecnologie informatiche che fanno oggi parte del loro vissuto quotidiano, si inquadra nell’approccio suggerito dal Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue, detto approccio azionale, quello in cui si utilizza la lingua studiata per “fare qualcosa”, per inserirsi in una prospettiva di comunicazione, per divenire infine attore del proprio apprendimento e prendere pienamente coscienza di ciò che si è capaci di produrre in una lingua straniera. Gli esercizi già elaborati che accompagnano certi siti, e che non potrebbero essere esaustivi, propongono d’altra parte diverse attività che vanno dalle più semplici, come la traduzione di alcune parole servendosi delle diverse lingue del sito, alle più complesse, come la redazione di un bollettino meteo o l’organizzazione di un dibattito sulla moda. A partire da questi esempi, è poi compito degli insegnanti creare i propri esercizi in funzione del livello dei propri alunni e degli obiettivi da raggiungere; questo è uno dei vantaggi di questo manuale: esso può evolvere secondo i propri utilizzatori e arricchirsi grazie alle loro osservazioni e ai loro lavori. Questa prefazione sarebbe incompleta senza una parte dedicata agli alunni: è evidente che il manuale è fatto per loro, per favorire e stimolare il loro apprendimento grazie all’utilizzo di quest’oggetto di uso quotidiano che è diventato il computer, talvolta guardato con sospetto nel nostro insegnamento in generale. E’ tuttavia importante aggiungere che il manuale è anche stato fatto da loro, che hanno partecipato attivamente durante gli incontri nei paesi partner o in classe . Essi hanno trovato , recensito e proposto numerosi siti internet, hanno lavorato in comune testando così la “fattibilità”degli esercizi proposti e , infine, siccome non può esistere un insegnamento senza la sua dimensione umana, hanno contribuito alla costruzione europea, per quanto modesta sia la loro portata, aprendosi all’Altro, ospitandolo, facendo sforzi per comunicare in una lingua che non è la loro, scoprendo altri sistemi educativi, altre maniere di lavorare e di vivere. Senza di loro, il progetto avrebbe perso parte del suo senso e del suo valore, con loro ha guadagnato in dimensione umana. Che siano ringraziati per questo. Gruppo di lavoro del Liceo Scientifico Statale “Enrico Boggio Lera” – Catania prof.ssa Elena Calcagno - responsabile del progetto prof.ssa Sonia Alessandra prof.ssa Concetta Manola prof. Sandro Mattioli prof.ssa Rosanna Sesto prof.ssa Teresa Profeta |